La Val di Susa è un forziere
inesauribile di tesori sia naturalistici che leggendari. Ci ho
vissuto dieci anni, ho seguito un corso ENAIP di Turismo incoming, ne
sono stata bibliotecaria presso La Sacra Di San Michele. Ho imparato
qualcosa sulla Val di Susa.
Tra queste lezioni ricevute, oggi
seleziono il sentiero detto PARADISO, dalla langue d'oc: Terre di
Pietra, e la leggenda del Dahu, (pronuncia: Daù, con la U alla
francese), animale fantasmagorico da inseguire sull'imbrunire.
Da Bardonecchia, il Paradiso si snoda
dal Borgo Vecchio,
fino alla località Melezet (dal francese che indica gli ormai quasi
del tutto spariti larici), per circa una decina di chilometri.
Pianeggiante senza essere noioso, ha piccoli tratti scoscesi a picco
sulla vallata forniti di ferrata, più per creare un brivido di
misurato pericolo che per scongiurarlo.
Lowriders, se volete inseguire il Dahu,
trovatevi una zavorrina compiacente: pare che il leggendario resti
affascinato dalle bellezze femminili.
Voi che vorrete raggiungere Bardo (come
la chiamano i piemontesi del posto), eviterete la costosa autostrada
per avvicinarvisi sul sinuoso serpente della strada statale 24 del Monginevro, e la 335 della Val di Susa, restando ammaliati dalle attrattive paesaggistiche e dal microclima mediterraneo della
vallata. Qui infatti il clima temperato permette la nascita di
oliveti e mandorleti.
Una volta arrivati in Bardo, beccherete parecchi parcheggi per i
vostri preziosi chiodi. Alla rotonda all'ingresso, dotata di cerchi
olimpici, potrete scegliere di voltare a destra o a sinistra. A
sinistra, andrete in un ampio parcheggio incustodito, ma più vicino
al punto di partenza della camminata. Voltando a destra e superata la
stazione, vi è quello protetto ma non a pagamento, chiuso dalle 20. Ha il vantaggio di
essere preceduto da un bar storico della cittadina montana,
caratteristico per il suo dehor in legno e per le frequentazioni di
riders tatuati. Acclimatatevi prendendo una birretta e facendo due
chiacchiere con il simpatico MC Hell Rider che di norma staziona
dietro al bancone. Vi racconterà che il Dahu è
una sorta di daino
con zampe
asimmetriche,
quelle di destra più lunghe di quelle sinistra (o viceversa), per
meglio muoversi sui ripidi pendii montani.
A causa di questa sua caratteristica fisica, il Dahu è costretto a girare attorno alla montagna sempre nello stesso verso. Nel primo caso, sarebbe un Dahu levogiro, mentre nel secondo caso un Dahu destrogiro. I Dahu destrogiri camminano in senso orario mentre i Dahu levogiri camminano in senso antiorario. Il tatuato vi dirà anche che, per catturarlo, esiste un sistema efficace: bisogna sorprenderlo alle spalle e urlare à la française "DAHU". Curioso di natura, l'animale si gira per vedere chi lo ha chiamato e - trovandosi improvvisamente con le zampe sbilanciate – cade! Pare, inoltre che la cattura del Dahu dia migliori frutti se all'imbrunire, siete in compagnia di una fanciulla. In caso ne beviate una di troppo, l'avvistamento del Dahu è assicurato. Da questo bar Medail, potete risalire a piedi tutta la via Medail, un vero e proprio centro commerciale a cielo aperto, fino al Borgo Vecchio Fatevi indicare la piazza del Mercato, perché è da lì che inizierete il percorso naturalistico. Ma prima indossate scarponcini comodi perché la passeggiata comincia dal bar.
A causa di questa sua caratteristica fisica, il Dahu è costretto a girare attorno alla montagna sempre nello stesso verso. Nel primo caso, sarebbe un Dahu levogiro, mentre nel secondo caso un Dahu destrogiro. I Dahu destrogiri camminano in senso orario mentre i Dahu levogiri camminano in senso antiorario. Il tatuato vi dirà anche che, per catturarlo, esiste un sistema efficace: bisogna sorprenderlo alle spalle e urlare à la française "DAHU". Curioso di natura, l'animale si gira per vedere chi lo ha chiamato e - trovandosi improvvisamente con le zampe sbilanciate – cade! Pare, inoltre che la cattura del Dahu dia migliori frutti se all'imbrunire, siete in compagnia di una fanciulla. In caso ne beviate una di troppo, l'avvistamento del Dahu è assicurato. Da questo bar Medail, potete risalire a piedi tutta la via Medail, un vero e proprio centro commerciale a cielo aperto, fino al Borgo Vecchio Fatevi indicare la piazza del Mercato, perché è da lì che inizierete il percorso naturalistico. Ma prima indossate scarponcini comodi perché la passeggiata comincia dal bar.
Se invece volete usare i vostri chiodi, tornate indietro fino alla rotonda dai Cerchi Olimpici. Salendo lungo il fiume in direzione delle pendici montane, troverete invece il
parcheggio incustodito della Piazza del Mercato alle spalle di Borgo
Vecchio.
Imboccate a piedi il lungo fiume, direzione
sentiero delle Tre Croci, dove pochi metri dopo, al piccolo ponte
sulla sinistra, reperirete le frecce che indicano il PARADISO. Il
sentiero inizia in guisa di mulattiera, che compie qualche tornante
in salita, poi sulla sinistra trovate il bivio che pian piano si
restringe e diventa pianeggiante, districandosi lungo il fianco della
montagna, sotto a sporadici lariceti e con qualche petraia che gli
regala il nome. Un paio di punti regalano dolci emozioni, essendo a
capofitto su panorami mozzafiato. Ve li lascio scoprire. C'è un
tratto di ferrata, a ridosso di un paretone di roccia, abbastanza
largo per consentire il passaggio di un obeso, che però essendo
sporgente su uno strapiombo, potrebbe causare capogiri. Ecco allora
il perché delle catene cui trattenersi. Sconsigliata la cattura del
Dahu in quel punto: potreste essere voi a cadere nel precipizio e
guadagnarvi in tal guisa il titolo di Dahu.
Sbucherà in un prato alle spalle di Melezet, che
attraverserete a piedi per poi trovare o la navetta che scende a
Bardonecchia o un paio di sentieri facili e larghi per concludere
dignitosamente in discesa la camminata.
Se presa con la dovuta calma, la camminata dura una decina di ore compresa qualche pausa contemplativa, fotografica, urlatrice in cerca del Dahu. Il sentiero è ben segnalato grazie all'Amministrazione Locale del Sindaco, prof. Borgis. Tutto merito della sua amministrazione, specie se sulle spalle porterete un Dahu.


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